Libro: Quattro etti d’amore di Chiara Gamberale

La descrizione del libro mi ha incuriosita e mi ha convinto a comprarlo. Due donne diversissime che si esaminano attraverso i rispettivi carrelli della spesa è una trama troppo intrigante, troppo simile alla curiosità che fuggivamente provo ogniqualvolta sbircio nel carrello di qualcuno al supermercato,  per poter lasciare il libro lì sullo scaffale.

Avevo qualche pregiudizio sulla Gamberale. Il suo primo libro sull’anoressia non mi era piaciuto molto, aveva come un graffio solo cittadino …come dire “comprensibile” solo a Milano, al massimo Roma. Nel resto d’Italia, che è poi la maggior parte, non si calava, non aveva un taglio da provincia, insomma!

Invece, Quattro ettid’amore è più aperto e fotografa bene la vita di due donne completamente diverse che però,  senza saperlo, sono sopraffatte dalla stessa difficoltà di vivere. La sensazione di disagio che spesso, a metà vita, coglie inaspettatamanche e fa sembrare che ci sia qualcosa ancora  da fare, ancora dacogliere, ancora da osare. Ma non si può … Non si può più! Per chi ha un compagno e per chi non ce l’ha. In entrambi i casi resta fuori un po’ di vita.

Sono perplessa solo sul finale. Entrambi le donne, diverse e così simili, trovano la soluzione più semplice per entrame … Continuano cioè ad essere sempre le stesse, a modo loro …. Forse il finale meritava uno sforzo in più.

Comunque lo consiglio a tutti coloro che sono in una fase di passaggio.

FRASE DA RICORDARE: se non sai uscire da un tunnel, arredalo!

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Parto cesareo

Il 06 Luglio 2013 alle 05.09e’arrivata la mia bambina.

A Travaglio iniziato, il monitoraggio ha fattoemergere sofferenza fetale e nel giro di un’ora i medici hanno deciso per un cesareo d’urgenza?

Non volevo fare il cesareo, volevo che la mia piccola nascessenaturalmente, volevo vederla subito … ma non e’ stato possibile.

Quando ho capito che era inevitabile mi e’ venuta una tale paura … da balbettare e tremare.    Per fortuna, e’ andato tutto bene ed e’ stato tutto sommato veloce. La bimba l’ho vista senza occhiali, quindi come se non l’avessi vista…

Mi e’ restato addosso, dopo due settimane, la percezione di un’operazione chirurgica, piu’ che un parto …

A chiunque possa scegliere,consiglio il parto naturale …

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Stupore

La meraviglia, lo stupore!

Da bambini: quella stupefacente sensazione di scoperta che avvolge tutti i sensi ogni qualvolta si comprende il perchè delle cose o semplicemente si assiste ad un portento naturale…

Da adulti: il turbamento e l’amore, in tutte le forme. Vive e vissute in prima persona. Non c’è posto per altro.

Da vecchi: la consapevolezza che, dopotutto, lo stupore e la meraviglia che si provava da bambini … non sono mai andate via …

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Vita

La vita è clamorosa nei grandi eventi e sorprende, sempre! Per chi cerca  emozioni, offre momenti da ricordare…

Nelle cose piccole è muta, invece. Lavora di fino, cesella, ricama, intreccia, stupisce. Penelope silenziosa e instacanbile. Ed è qui che cela il suo meglio. Per chi ha sensi acuti, apre la porta alla felicità.

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Regali … in tempo di crisi!

Regali che si comprano: fiori, gioielli, app.tecnologici, scarpe, vestiti, libri ecc. ….. cose, insomma!  Prezzi alti o bassi, tutti quantificabili!

Regali che non si comprano: sorrisi, attenzioni, pazienza, pensieri, curiosità ecc. …. emozioni, dunque! Non c’è prezzo, solo volontà!

 

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8 marzo – La Festa dell’onnipresente senso di colpa

Festa … Festa … Festa!!! Ma siamo sicuri che ci sia da festeggiare?

Si festeggia una ricorrenza, un anniversario, un compleanno … un giorno, cioè, che ricorda un evento speciale ma le donne, noi, oggi cosa dobbiamo ricordare? Qual è l’evento speciale che sottende la nostra festa?

Non credo sia la possibilità di uscire una sera fuori con amiche o simili per una pizza, una serata per ballare o nelle occasioni più spregiudicate per uno spogliarello maschile o giù di lì ….
Eppure per molte di noi e, forse, per la maggioranza l’8 Marzo si riduce a questo!
E’ riduttivo? No è come stanno le cose, oggi!
Si potrebbe imputare la responsabilità alla tv che mercifica il corpo femminile, ma allo stesso tempo si può ribattere che la tv è seguita per la maggior parte del tempo da donne. Si potrebbe dire che la colpa sia del potere maschile che impera ovunque, dal mondo della politica, alle imprese e comunque nei posti che contano? Si potrebbero trovare tante colpe e tanti imputati, ma niente di tutto ciò riuscirebbe a mattere a fuoco perchè l’unico momento che, nella pratica, dedichiamo “forse” esclusivamente a noi stesse sia un giorno solo all’anno, anzi un pomeriggio o solamente una serata. A molte neanche quello!
Il problema per le donne è, secondo me, l’onnipresente senso di colpa e di inadeguatezza. Per qualsiasi cosa facciamo o diciamo, di fondo, sappiamo che stiamo rinunciando o togliendo spazio e tempo a qualcosa d’altro.

  • Siamo a lavoro, pensiamo alle cose da fare a casa.
  • Siamo a casa, pensiamo a quello che abbiamo traslasciato a lavoro.
  • Abbiamo un figlio, pensiamo al tempo che togliamo al nostro compagno.
  • Abbiamo il secondo figlio, pensiamo al tempo che togliamo al primo e così via …
  • Usciamo per una passeggiata o per guardare vetrine, pensiamo che per la cena stasera non abbiamo niente in frigo di già pronto.
  • Se siamo single, anche quelle più incallite e determintate a restare tali, prima  o poi troviamo qualcuno o più spesso qualcuna che ci chiama zitelle e penseremo che la colpa della condizione “indesiderabile” è nostra …
  • Se siamo in coppia, pensiamo che le single si tengono meglio di noi perchè hanno tempo e probabilmente voglia ed è per questo che spesso i nostri compagni si distraggono
  • Se il nostro compagno ci maltratta, pensiamo che abbiamo un carattere insopportabile e che lui fa bene a comportarsi così perchè una come noi chi la vorrebbe?

L’elenco è ancora molto lungo ed ognuno può riempirlo come vuole … il leitmotiv è il perenne senso di colpa e di inadeguatezza.  Non importa in che posizione sociale ti trovi  o che ruolo occupi ( anche se per chi è economicamente e culturalmente  indipendente la situazione è migliore ), se sei una donna sei meno all’altezza di quello che gli altri si aspettano da te. 
E quando potremo quindi mai festeggiare? Quando tra gli altri, quelli che si aspettano di più da te, saranno appunto solo “altri” e NOIci piaceremo così come siamo, con le nostre mancanze e debolezze.
Quando ogni donna stimerà l’immenso PATRIMONIO EMOTIVO che la natura le ha regalato e comprenderà che è un tesoro inestimabile e più che adeguato per vivere una vita, qualsiasi essa sia, degna di essere vissuta. In ogni sua sfaccettatura, in ogni suo momento.

BUONA FESTA delle DONNE a tutti

 

 

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