Milano, 19 Novembre 2015 – Presentazione libro Middlesex di J. Eugenides

 

Settimana della Diversity in Telecom Italia

Milano, 19 Novembre 2015

Giovanna Brunitto e Rachele Catanese presentano l’opera Middlesex di J.Eugenides che affronta il tema della diversità di genere, anche attraverso la visualizzazione di due opere d’arte.

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101 storie zen di Nyogen Senzaki e Paul Reps

Da 101 storie zen di Nyogen Senzaki e Paul Reps

85. Tempo di morire 

Ikkyu, il maestro di Zen, era molto intelligente anche da bambino. Il suo insegnante aveva una preziosa tazza da tè, un oggetto antico e raro. Sfortunatamente Ikkyu ruppe questa tazza e ne fu molto imbarazzato. Sentendo i passi dell’insegnante, nascose i cocci della tazza dietro la schiena. Quando comparve il maestro, Ikkyu gli domandò: «Perché la gente deve morire?».

«Questo è naturale» spiegò il vecchio. «Ogni cosa deve morire e deve vivere per il tempo che le è destinato».

Ikkyu, mostrando la tazza rotta, disse: «Per la tua tazza era venuto il tempo di morire».

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IO AMO di Vito Mancuso

Io Amo è uno dei migliori libri del filosofo e teologo, Prof. Vito Mancuso. E’ un libro maturo e pensato che mette in luce la posizione sull’Amore di Mancuso che spesso ha suscitato con le sue idee innovative e non dogmatiche l’ira e la disapprovazione della Chiesa ufficiale.

Il libro, e sono parole dell’autore, è “un tentativo di dire in poche pagine ciò che non basta una vita intera ad imparare”. E per me il tentativo è riuscito. Il libro è profondo eppure discorsivo allo stesso tempo. Il primo capitolo affronta il primo innamoramento che tutti noi ricordiamo per lo stupore che ci ha colti nel trovarci di fronte una persona che con la sua esclusiva presenza ci ha riempito la vita. E tutti ricordiamo quel primo sguardo, quel batticuore, quell’odore, quel sorriso. L’Amore poi è affrontato secondo una visione filosofica e storica. Ci si innamora oggi nello stesso modo nel quale ci si innamorava ai tempi degli uomini di Neanderthal. Dal punto di vista biologico, l’amore che ci coglie è spiegato da una serie di molecole si attivano e ci “fanno stare bene”. Ma è evidente che non tutto è spiegabile da un punto di visto della biologia. Il perché proprio quella persona fa scattare in noi la scintilla dell’amore resta un mistero. E Mancuso individua nel mistero dell’amore, nello scatto segreto dell’innamoramento, la forza suprema che muove il mondo. E che ci mette in comunione, noi piccoli esseri nell’universo, con il grande mistero che muove tutto il creato. La scintilla che misteriosa si dipana dalla materia oscura, di cui è formato la maggior parte dell’universo, e che crea una galassia, un sole, un pianeta è la stessa scintilla che ci muove in una dato momento verso una certa persona. E’ una forza suprema che ci mette in moto e ci attiva.Vito-Mancuso-cover-IO-amo_305x380

La seconda parte del libro verte sulla posizione del teologo verso gli amori “diversi” ed è stupefacente quanto un teologo possa essere così moderno. La critica verso il catechismo che inchioda la sessualità a mera esecuzione ai fini della procreazione è feroce e diretta. Senza mezzi termini, Mancuso auspica cambiamenti drastici in tal senso. La sua apertura verso l’amore omosessuale, in tutte le forme sotto cui si può presentare, è totale. Pone solamente un diktat, che vale per qualsiasi tipo d’amore: l’Amore deve essere vissuto da ciascuno liberamente e nel rispetto dell’Altro, senza imposizioni o costrizioni; ogni coppia può e deve crescere insieme. In questo accezione l’Amore è specchio della forza divina. Quando, invece, diviene consumo del corpo e fame bulimica di sentimenti, allora è da evitare perché è spreco e disordine.

Consiglio questo libro, in particolare la seconda parte a chiunque voglia comprendere il senso delle vita e regolarlo secondo la forza dell’Amore

 

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Piangi pure di Lidia Ravera

piangi-pureL’amore sorprende sempre.

Ed in questo libro arriva alla fine della vita sia per lei, riservata signora benestante o quasi con un passato da perdonarsi, protagonista del romanzo, sia per lui, anziano professore di psicologia con uan grave malattia.

Le due solitudini si ritrovano al bar davanti ad un cappuccino e si riconoscono. Giorno dopo giorno si avvicinano e decidono che, comunque, anche se per poco, vale la pena di provarci.

E a dispetto di tutto: età avanzata compresa; e di tutti: figlia, nipoti, mogli un po’ indifferenti, un po’ in disaccordo … si uniscono in viaggio.

Libro scritto benissimo, la Ravera è padrona del mestiere, e bello. Un po’ malinconico ma allo stesso tempo vivo e vitale. L’amore quando arriva  fa brillare anche esistenze fino ad allora opache.

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Cercasi amore disperatamente di Federica Bosco

978-88-541-0586-7Non è proprio un romanzo d’evasione … ma visto il finale scontatissimo non è neanche un romanzo impegnato.

La vita di una ragazza che non trova mai il sostegno dei suoi genitori, ai quali appare sempre inadeguata, è scandagliata bene nella prima parte del libro. Un adolescente che non si vuole molto bene e che appena può fugge lontano, anzi lontanissimo, dalla famiglia per trovare se stessa.
Dimagrisce, viaggia, balla e si ritrova dall’altra parte del mondo dove finalmente trova inatteso l’amore.

E proprio quando ce la fa a trovare la felicità … una telefonata la riporta a casa.

Da qui il romanzo si annacqua e perde consistenza, secondo me. Il finale tra partenze e ritorni è quello che ci si aspetta  da un romanzo d’appendice …

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L’amore quando c’era di Chiara Gamberale

amore-quando-ceraL’amore quando c’era è un racconto più che un romanzo.

Per una strana casualità, un uomo e una donna si ritrovano dopo “dodici anni anzi dieci e mezzo” dal loro ultimo incontro.  Hanno avuto una storia da ragazzi, troncata da lei, e hanno, poi, seguito due rotte di vita diverse. Lei da ribelle anticonformista diventa professoressa di italiano alle superiori e cerca di insegnare la passione e l’amore ai suoi studenti. Lui continua a studiare e diventa avvocato, si sposa ed ha due bambini. Una vita prevedibile che è scossa dall’incontro con lei dopo “dodici anni anzi dieci e mezzo”…Ma alla fine l’amore resta sospeso, non vissuto e per questo si sublima ancora di più.
La Gamberale ha scritto cose migliori, ma dato che non sono molte pagne, può essere una lettura interessante per un paio di pomeriggi lievi.

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Il nero e l’argento di Paolo Giordano

untitledEd ecco l’ultimo libro di Paolo Giordano.

Bello, come sono belli i libri di Giordano. Inattesi punti di vista della vita quotidiana.
Diverso dagli altri due che, a modo loro, erano diversi l’uno dall’altro. Anche se questo, forse, assomiglia un po’ di più a “la solitudine dei numeri primi” per l’inclinazione matematica con il quale l’autore analizza certi fatti. Ma, e qui mi è piaciuto meno, la matematica non è un buon metro per misurare le emozioni e i logaritmi, ad oggi identificati, non sono in grado di calcolare reazioni del cuore, nè spiegare le vite degli altri. E quindi la vita della protagonista, la signora A. o Babette, resta inesplicabile all’autore … e talvolta il voler capire atteggiamenti e malattia a suon di numeri pesa sul contesto generale e pecca di presunzione. Secondo me.

Infine due domande: ma Paolo Giordano che ha scritto IL NERO E L’ARGENTO e lo stesso autore del CORPO UMANO ( il migliore libro suo, per me) e de LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI?
E chi ha scritto la quarta di copertina, ha letto veramente il libro?

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Scusa peggiore dell’errore

La scusa peggiore dell’errore è un proverbio arabo riportato ne Le mille e una notte.
Si racconta che il califfo Abbaside Harun er-Rashid chiese un giorno al suo segretario di spiegargli il significato di questo proverbio. Questi allora pizzicò con forza il braccio del califfo che, indignandosi per la sua audacia, gli disse:
<<Sei forse pazzo da permetterti uan simile libertà con me?>>
<<Perdono – gli rispose il segretario- dimenticavo che eravate voi, credevo di aver pizzicato la regina!>>
Il califfo si indignò ancora di più e il segretario aggiunse:
<<Mi avete chiesto il senso esatto del proverbio; ve l’ho appena dato adducendo una scusa peggiore dell’errore!>>

Da “Tra i due palazzi” – Trilogia di Naghib Mahfuz

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Il corpo umano di Paolo Giordano

Odore … la realtà è odore. E’ tatto. E’ anche coraggio e paura insieme. Coraggio per partire verso la guerra e paura per poterla scansare, o semplicemente cavarsela. Il senso di onnipotenza pervade la prima parte del libro, come la prima parte della vita … di quando si è ragazzi, e tutto è tuo e tutto sembra non dover finire mai.
E allora anche un’uscita in una landa desertica … è un’occasione per mettersi alla prova e andare fuori: perchè la guerra dei nervi, dell’attesa è la più difficile da combattere! Specie se si è giovani.
Ma ordini sbagliati, dati con leggerezza mettono a repentaglio la vita di questi soldati e saltano gli schemi consolidati. In un attimo si diventi grandi, anzo vecchi e tutto non è più come prima. La morte insieme cesura e realtà.
Ho amato molto questo libro di Giordano, molto più del suo primo che mi è parso incompiuto. E ho amato la sorte di questi ragazzi che tornano dalla guerra, non tutti, feriti ma adulti. Chi può mette i conti in pari … ma non sempre vi a pareggio, purtroppo. La realtà non fa sconti a nessuno. Bellissimo il cameo della soldatessa Giulia, finalmente una donna vista in un ruolo diverso dalla madre, moglie, amante, svampita, arrampicatrice, insomma fuori da un luogo comune. Eppure donna, anche in un plotone di uomini, anche in guerra.
Da leggere ..

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Libro: La bambina che disegnava cuori di Lucrezia Lerro

La prosa lieve, a tratti oscura, viscerale di Lucrezia Lerro emerge forte in questo libro. I legami con la terra d’origine della scrittrice sono forti e anche qui fanno da sfondo ad un’intensa storia d’amore che nasce sui banchi delle elementari. Rosanna, la protagonista bambina e poi donna,  disegna cuori e ama Mario. Lui ama Rosanna ma i pettegolezzi, le maldicenze, le antipatie, insomma i morsi delle vipere che popolano il piccolo comune del Cilento … gli faranno cambiare strada. L’amore ancestrale di Rosanna, un po’ folle persino attraverso Ernestina,  la matta del paese, rimarrà per sempre.

Consigliato a chi non crede che ci si può innamorare sempre … a qualsiasi età.

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