Progetto Invisibili 2021: IL COLORE DEL NOME di Vittorio Longhi

 … al nome non puoi sfuggire, è inciso come un marchio a fuoco sulla pelle, un segno che non hai scelto e che forse neanche vorresti.

“Il Colore del nome” (2021, edizioni Solferino) di Vittorio Longhi è insieme una storia privata e pubblica. L’autore, attraverso la ricerca delle proprie radici, ci racconta le tappe della “dimenticata” storia coloniale italiana, del razzismo di ieri e di oggi e di identità negate.

In Eritrea, ex colonia italiana, oggi vivono i discedenti nati dalle unioni di italiani con giovani donne eritree. Persone che sentono forti le radici italiani e che vorrebbero veder riconosciuta compiutamente la loro idendità con la cittadinanza italiana. Purtroppo non potendo provare la discedenza italiana, così come prevede la legge attuale, non ne hanno diritto e , nonostante reiterate richieste alle autorità italiane, al momento, non hanno ancora trovato ascolto. Vittorio Longhi con il suo libro offre loro una voce ed è necessario ascoltarla. Quel pezzo di storia italiana non è un passato glorioso di cui fregiarsi, sia chiaro, e la “dimenticanza” nel quale è avvolto non è un caso. Con la fine del fascismo che travolse l’Italia lasciando un paese distrutto e devastato, era necessario tagliare quanto più possibile i ponti e soprattutto le “colpe” del passato per poter trovare, in una sorta di nemesi collettiva  al contrario, la strada per la ricostruzione e la pacificazione del paese. Quindi tutto ciò che appartiene alle colonie, anche le persone, vengono avvolte da una nebbia che ancora le avvolge.
Eppure oggi più che mai, nel nostro paese, abbiamo bisogno di riconciliarci con quel momento storico, abbiamo bisogno finalmente di riconoscere colpe e responsabilità, e sopratutto cercare il modo, un modo, per poter andare avanti con la storia avendo consapevolezza di quanto accaduto e di come questo abbia influenzato quello che oggi avviene attraverso le migrazioni che solcano il Mediterraneo.

Questo libro illumina un pezzo di strada che dobbiamo percorrere. Quel razzismo istituzionale nel quale viviamo e che ci coinvolge, è qualcosa di cui dobbiamo liberarci. E’ necessario “decolonizzare il discorso politico verso i sud del mondo” cito letteralmente l’autore e per poter affrontare questo muro che abbiamo eretto e riuscire a pensare ad un futuro che tenga conto di tutte e di tutti.

Ma è anche altro. E’ anche la storia di donne forti che attravesano confini, non solo geografici, e che riescono con la forza e l’eroismo quotidiano a dare futuro.
E’ un libro femminista scritto da un uomo, cosa non semplice e che non avviene sovente. Inoltre, non ultimo, è anche un racconto d’amore e di passione. Proprio per questo può essere letto sia come un romanzo, sia come un saggio, ma comunque qualsiasi opzione si scelga è un libro che merita di essere letto.

E’ un viaggio che dobbiamo percorrere per capire che paese è stato ed è oggi l’Italia e cosa vuole e può diventare.

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Libro: Il pericolo di un’unica storia di Chimamanda Ngozi Adichie

Chimamanda Adichie è una delle scrittrici e pensatrici da conoscere per comprendere il tempo nel quale viviamo.

Adichie è nigeriana, in e in età adulta si è trasferita a Filadelfia per studio. Oggi vive tra la Nigeria e gli USA. I suoi libri, le sue lezioni, le sue parole rappresentano un ponte ideale e reale, necessario, tra la cultura occidentale e quella africana. Aiutano a comprendere un altro punto di vista, un modo di vedere quello che ci circonda da altre angolazioni. Inattese e per queste spiazzanti, eppure imprenscindibili per capire il mondo dove viviamo.

In questo piccolo libretto, esamina “il pericolo che crea il racconto di un’unica storia”, di un solo modo di leggere la realtà. Il pregiudizio più semplice, nel senso di quello che si trova ad affrontare tutti i giorni, è il racconto “dei poveri africani affamati”. Lei ha fatto ottimi studi e proviene da una famiglia dove la cultura è di casa, pertanto nella parte della povera africana non si ritrova. Senza contare sul fatto che l’Africa poi è un continente che comprende il Sudafrica ma pure il Mozambico, l’Egitto e il Ruanda, insomma culture, popolazioni e economie molto diverse tra loro. Parlare dunque di africani è una banalità, nella migliore delle ipotesi.

Il fatto è che a noi è arrivata una sola storia raccontata dell’Africa e quella prendiamo a metro di giudizio ogni qualvolta ci avviciniamo a qualcuno o qualcosa che proviene da quel Continente. E’ certo uno sterotipo e in taluni casi può essere efficace per avvicinare ciò che non conosciamo, ma dobbiamo essere consapevoli che gli STEREOTIPI sono INCOMPLETI. Rendono tutto uguale e tutto uguale non è. Adichie,come già fatto con gli altri suoi racconti, ci offre una visione su un mondo che può, anzi deve, essere letto in diversa maniera. Solo avendo più storie possibili potremmo comprendere appieno la realtà che ci circonda e vivere tutti in una società migliore.

UNICA NOTA NEGATIVA va a Einaudi perchè creare un libro su una lezione molto interessane ma breve, veramente breve, della Adichie sembra un modo per sfruttare il nome dell’autrice semplicemente per fare cassa.

978880624340HIG

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