Questo è un libro cattivo. E si sa i libri come le ragazze, se sono cattivi, vanno dappertutto!
Non superare le dose consigliate è duro da leggere perchè da la nausea ma va letto proprio per questo.
Attraverso la storia di Matilde e della sua famigliia disordinata, ci si inoltra nei corridoi del “binge eating disorder” che altro non è che la sindrome del mangiare compulsivo, quello per capirci che negli USA identifica i grandissimi obesi.
Matilde attraversa l’adolescenza e l’età adulta tra magrezza estrema e grassezza, sempre in bilico. Il dolore che si porta dentro le scava l’anima e l’unico modo per placarlo è mangiare. Il pane, soprattutto; morbido, buono, che riempie.
Lo specchio dove si guarda è l’immagine di una madre magrissima e bellissima che la sa amare in un modo tutto suo, comunque poco. Il padre è presente e assente allo stesso tempo e il fratello, anche lui con disturbi legati al cibo, è l’unico sul quale lei può contare davvero.
Un famiglia disfunzionale, strana, lontana, ma forse molto più simile di quanto si voglia a tante famiglie cosidette normali, anche perchè la normalità è una linea sfuggente e spesso solo apparente.
Questo è il primo libro che ho letto che parla del “buco nero” che è quella spinta che porta ad ingurgitare cibo in quantità che però non sazia mai. Forse perchè quello che da riempire non è lo stomaco. Nel frattempo il corpo aumenta e diventa una corazza. Per i grassi tutto è difficile, da sedersi a comprare degli abiti. Tutto è complicato, più di tutto dover sorridere alle continue battute, rimbrotti, esortazioni che ti danno gli altri. Perchè ai grassi si danno continuamente consigli non richiesti su come dimagrire, su come essere altro da quello che sono.
La storia di Matilde, dei suoi dolori, del suo cammino per diventare adulta, della sua famiglia che non amerete ma che vi piacerà perchè reale, delle sue dipendenze da farmaci, da cibo, da uomini disfunzionali alla fine vi terrà attaccati alle pagine e l’autrice stessa vi dirà perchè. La sensazione leggendo è quella di spiare dal buco della serratura, cioè voi di qua e dall’altra parte una persona nuda, poi vi accorgerete che la porta si è aperta e di qua e di là non esiste più. Quella storia è un po’ la storia di tutti noi, perchè nella vita, nessuno escluso, tutti hanno bisogno di essere amati semplicemente per quello che sono.