Entrata di Auschwitz – 12 Giugno 2012: io e Andrea
Non ci sono parole adatte, neanche quelle terribili possono dare l’idea. Un orrore!
Nella palazzina-carcere, soffocante persino in una luminosa giornata di giugno, Andrea si avvicina ad un antro murato per metà, altezza un metro, non di più, e dice inorridito pensando al cagnolino dei nonni:
<<Mamma, ma qua dentro tenevano il cane?>>
La guida gli risponde al posto mio:
<<No, ci facevano entrare quattro (4) persone dentro e chiudevano la stia per una notte intera. Al mattino i sopravissuti, se non avevano ossa rotte, andavano a lavorare nelle fabbriche.>>
Ho preso Andrea per mano e siamo usciti fuori. La nostra visita è finita lì!