Un romanzo sugli inizi di una delle famiglie siciliane più influenti e ricche dell’Ottocento e per buona parte del Novecento: i Florio.
Non c’è libreria che non abbia questo libro in vetrina, ormai da mesi. La copertina che copre e continua anche sul retro è estramente affascinante, suggestiva e preannuncia quello che si troverà tra le pagine.
La storia parte da un paesino della Calabria e approda a Palermo all’inizio del 1800. I Florio sono due fratelli ambiziosi e complementari che, senza nessun aiuto, riescono ad imporsi nella società mercantile della città, capitale della Sicilia.
L’Ottocento è secolo pieno di contraddizioni e continue rivolte politiche e ciò si riverbera sulla vita dei due fratelli e della famiglia e li accompagna fino all’inizio del Novecento, quando la terza generazione dei Florio ha ormai le redni economiche di un vero impero commerciale. Qui il romanzo si ferma e il declino del Novecento dei Florio me lo son dovuta andare a cercare scoprendo che su di loro c’è un’ampia bibliografia che merita di essere appronfondita.
Il libro è piacevole, scorrevole e si fa leggere. La scrittura, per i miei gusti, è in alcune descrizioni ampollosa. Talvolta ripetitiva. In alcuni passaggi, specie quelli che descrivono i caratteri dei personaggi e le loro scelte, poco approfondita. Ma nel complesso è un buon romanzo che fa passare del tempo in relax che non è cosa da poco per un libro.
Penso che se Stefania Auci avesse approfondito meglio alcuni caratteri e intersecato la situazione storica-politica con la vita dei personaggi e della società Florio, il libro avrebbe potuto allungare la lista dei meravigliosi romanzi siciliani che hanno descritto il passaggio tra epoche diverse, tra tutti Il Gattopardo.
Purtroppo invece l’autrice ha dato risalto molto alle descrizioni del paesaggio e delle ambientazioni e alla fine la lettura risulta faticosa e lascia un po’ d’amaro per quello che il libro avrebbe potuto essere ed invece non è. Un senso di incompiuto che mi è dispiaciuto.
Ciò nonostante vale la pena leggerlo.