primavera 1797
Non ti amo più; al contrario, ti detesto. Sei una disgraziata, realmente perversa, realmente stupida, una vera e propria Cenerentola. Non mi scrivi mai, non ami tuo marito; tu sai il piacere che le tue lettere gli procurano eppure non riesci nemmeno a buttar giù in un attimo una mezza dozzina di righe.
Che cosa fate tutto il giorno, Signora? Che tipo di affari così vitali vi privano del tempo per scrivere al vostro fedele amante? Quale pensiero può essere così invadente da mettere da parte l’amore, l’amore tenero e costante che gli avevate promesso? Chi può essere questo meraviglioso nuovo amante che vi porta via ogni momento, decide della vostra giornata e vi impedisce di dedicare la vostra attenzione a vostro marito? Attenta Giuseppina; una bella notte le porte saranno distrutte e là io saro.
In verità, amor mio, sono preoccupato di non avere tue notizie, scrivimi immediatamente una lettera di quattro pagine con quelle deliziose parole che riempiono il mio cuore di emozione e di gioia.
Spero di tenerti tra la braccia quanto prima, quando spargerò su di te milioni di baci, brucianti come il sole dell’equatore.
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Da SIBILLA ALERAMO a DINO CAMPANA
Villa La Topaia, Borgo San Lorenzo , 7 – 8 agosto 1916
Notte — Possa tu riposare, mentre io ardo così nel pensiero di te e non trovo più il sonno, e sono felice.
M’hai promesso di farti rivedere ancor più bello, mia bella belva bionda.
Come passerai questi giorni e queste notti? Mi senti nella mia sciarpa azzurra, speranza, grazia? Riposa, riposa.
Ci siamo meritati il miracolo. Lo vivremo tutto.
E avrai tanta dolcezza anche dal dimenticarti in me, qualche momento, dall’avermi dinanzi come qualcosa a cui la tua dedizione sia sacra, fertile e sacra. Ho tanta fede, Dino.
Mi sento ancora così forte, per questo scambio del nostro sangue.
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Il grande amore tra Nicola, ultimo zar di Russia e sua moglie Alessandra, nipote della regina Vittoria.
Da NICKY a ALIX
Bielovejie, 10 settembre 1894
Mia amata Sunny,
quando mi portano le tue lettere divento pazzo di eccitazione, non so che cosa avrei dato per poter volare da te e riempire il tuo dolce viso di baci ingordi, ardenti e amorosi.
Qui, abbiamo lo stesso tempo schifoso che da voi — se non peggio, infatti giunge dalla Germania, poiché è il vento dell’ovest che ce lo porta direttamente! Quando sono venuto in Inghilterra, se ricordi, ho portato con me un tempo bellissimo — oh! quei primi giorni a Walton e a Windsor! Oggi, a caccia, ci siamo infradiciati, poi è spuntato il sole, e poi di nuovo un acquazzone, e via di seguito. Che idea, amore mio, volere avere il mio stupido busto da bebè. Non so proprio dove posso trovarne uno. Ne abbiamo due a Anickov — uno è di papa, l’altro della mamma ….
Nicky
Da ALIX a NICKY
Wolfgarten, 11 settembre 1894
Vecchio scimmiotto, come osi dire che mi bacerai quanto ti pare senza il mio permesso! Non ho mai sentito una tale impertinenza! E meglio che non ci provi, o la mia vendetta sarà davvero terribile. Oh, carissimo, ti desidero sempre di più, specialmente ora che non sei potuto venire presto come previsto. Che gioia quando finalmente ci incontreremo e ti potrò stringere tra le braccia e contemplare il tuo amato viso e i bellissimi occhi teneri, e potrò baciarti dolcemente, sempre di più, finché non potrai più fuggire. Una volta preso, non ti libererai così presto. Ti soffocherò di baci!
Alix
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