Il giorno mangia la notte
Ho letto questo libro a Marzo, in piena ondata di panico da pandemia. Tanto di notte ero sveglia, mi sono detta, impiego bene il tempo a leggere. Così ho notato la copertina di questo libro: una boxeur con i guantoni, la treccia e lo sguardo, duro, di sbieco, diretto verso un bersaglio.
Ho iniziato il libro e ho impiegato tempo per entrare nella storia, avevo la sensazione che i personaggi faticassero a emergere. Questo la prima notte.
La seconda notte è venuto fuori la descrizione di un personaggio, il classico ex milanese splendido in penuria di soldi e affano di vita, che mi ha intrigato. Poi è arrivata la donna emigrata che a Milano è venuta per dare un futuro ai figli. E poi sono arrivati loro, i protagonisti. Entrambi poco indulgenti verso i lettori, vi avviso. Non si fanno amare subito, Naima e Giorgio. Ci vuole tempo per conoscerli e tempo per capire le asperità di entrambi. Però quando arriva quel vortice che li prende e li porta via, nonostante loro, il libro non vi lascerà più.
La terza notte l’ho trascorsa attaccata alle pagnie perchè dovevo sapere come andava a finire.
Una scrittura secca ha accompagnato bene i personaggi e mi è piaciuta molto. La Milano che fa da sfondo è feroce sia negli ambienti alto borghesi che in quelli meno abbienti ed è esattamente la direzione che, se non ci sarà un cambio culturale forte nel nostro paese, la città prenderà.
Ho solo qualche rammarico, ho avuto la sensazione che qualche personaggio andasse indagato di più. Ci sono come dei fili che restano in sospeso: il rapporto di Naima con il ragazzino down, il passaggio di Naima dall’amare una donna e un uomo senza nemmeno un cenno di approfondimento … Non vado avanti perchè non voglio dire troppo.
Il libro va letto non raccontato. E vi dico che ne vale la pena.
L’amore doma qualsiasi spirito selvaggio e lo rende migliore.