Chimamanda Adichie è una delle scrittrici e pensatrici da conoscere per comprendere il tempo nel quale viviamo.
Adichie è nigeriana, in e in età adulta si è trasferita a Filadelfia per studio. Oggi vive tra la Nigeria e gli USA. I suoi libri, le sue lezioni, le sue parole rappresentano un ponte ideale e reale, necessario, tra la cultura occidentale e quella africana. Aiutano a comprendere un altro punto di vista, un modo di vedere quello che ci circonda da altre angolazioni. Inattese e per queste spiazzanti, eppure imprenscindibili per capire il mondo dove viviamo.
In questo piccolo libretto, esamina “il pericolo che crea il racconto di un’unica storia”, di un solo modo di leggere la realtà. Il pregiudizio più semplice, nel senso di quello che si trova ad affrontare tutti i giorni, è il racconto “dei poveri africani affamati”. Lei ha fatto ottimi studi e proviene da una famiglia dove la cultura è di casa, pertanto nella parte della povera africana non si ritrova. Senza contare sul fatto che l’Africa poi è un continente che comprende il Sudafrica ma pure il Mozambico, l’Egitto e il Ruanda, insomma culture, popolazioni e economie molto diverse tra loro. Parlare dunque di africani è una banalità, nella migliore delle ipotesi.
Il fatto è che a noi è arrivata una sola storia raccontata dell’Africa e quella prendiamo a metro di giudizio ogni qualvolta ci avviciniamo a qualcuno o qualcosa che proviene da quel Continente. E’ certo uno sterotipo e in taluni casi può essere efficace per avvicinare ciò che non conosciamo, ma dobbiamo essere consapevoli che gli STEREOTIPI sono INCOMPLETI. Rendono tutto uguale e tutto uguale non è. Adichie,come già fatto con gli altri suoi racconti, ci offre una visione su un mondo che può, anzi deve, essere letto in diversa maniera. Solo avendo più storie possibili potremmo comprendere appieno la realtà che ci circonda e vivere tutti in una società migliore.
UNICA NOTA NEGATIVA va a Einaudi perchè creare un libro su una lezione molto interessane ma breve, veramente breve, della Adichie sembra un modo per sfruttare il nome dell’autrice semplicemente per fare cassa.