Permafrost è il primo romanzo della poetessa spagnola Eva Baltasar e, sin dalle prime pagine, è subito chiaro che la sua scrittura è figlia di un’audace e sofisticata amante delle parole.
Consiglio di leggere Permafrost a chi ama le scrittrici che disegnano con poche linee un momento, una condizione. La protagonista è sospesa in quel limbo temporale tra la giovinezza e l’età adulta. Ascolta il suo corpo, sa come funziona e sa come va nutrito, quali carezze concedergli per farlo star bene. Ma questa consapevolezza non si riverbera nella sua mente dove trova spazio il disagio di non sentirsi mai bene completamente.
Il Permafrost è quel ghiaccio dal quale è schiacciata, quel muro che la separa da fuori e non le permette di entrare in contatto con gli altri. Come uno specchio, però, il permafrost le fa vedere con precisa chiarezza quello che c’è dall’altra parte. I difetti, le mancanze e le carenze sue e di chi la circonda sono raccontati limpidamente, con ironia e dissacrante umiltà.
Sconsiglio di leggere Permafrost a chi dai libri vuole una soluzione, un suggerimento, l’indicazione di una strada perchè Eva Baltasar non ne fornisce. La sua protagonista, sospesa tra una non vita e la morte, è tutto fuorché consolante, in questo suo modo e in questo suo mondo dove soluzioni non ce ne sono.
Libro: Permafrost di Eva Baltasar
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