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02 Maggio 2020 – Incontro con Mauro Lorenzi Profumi per parlare di Profumi, Bellezza e Libri
Storia di Aromi e Profumi con Mauro Lorenzi – Agosto 2019
Su #Confidenze la storia di @maurolorenzi_profumi tra #essenze #profumidinicchia e #scelte che cambiano la vita. #SeptimontiumII #amore #odori #terra #aria #fuoco #acqua #sale
Libri: L’universo delle Fragranze del Prof. Raffaele Lauro
Il nuovo romanzo biografico del Prof. Raffaele Lauro, “L’UNIVERSO DELLE FRAGRANZE – L’epopea artistica di un maestro profumiere: Maurizio Cerizza”, edito da GoldenGate Edizioni, pagg. 205, euro 20, con la prefazione di Andrea Casotti, amministratore delegato di CFF SpA, la più prestigiosa società italiana, di rango internazionale, nella produzione di essenze per la profumeria di eccellenza.
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Il mondo dei profumi è tra le varie espressioni della “bellezza” quello meno indagato nei libri. Forse perché tradurre a parole una sensazione olfattiva o descrivere un turbamento odoroso può essere molto complesso. “L’Universo delle Fragranze” di Raffaele Lauro riempie il vuoto e affronta a tutto tondo l’argomento.
Sin dalle prime battute, mi sono ritrovata in un mondo permeato di odori e di profumi. Mi sono perduta su un terrazzo proiettato nel tramonto e ho percepito il profumo dei fiori del Ponente Ligure, intervallato dall’incanto dei sensi prodotto da una salsa di pesto. Ho sentito, come se fosse anche mio, il sollievo della zarina Maria Aleksandrovna, la quale da una terrazza sanremese, nella seconda metà dell’Ottocento, come ne aveva abitudine a Sorrento, anni prima, nel 1871, dall’albergo Tramontano, rimira il il sole calante e ne resta stregata. La bellezza profumata, seppur per un breve intervallo tempo, come un bozzolo, la solleva dai ricordi degli innumerevoli impegni imposti dalla sua posizione imperiale e dai quali spesso si era sentita come schiacciata, a causa delle delicate condizioni di salute.
Proprio da Sanremo, unanimemente conosciuta come la città dei fiori, Lauroinaugura la biografia artistica di Maurizio Cerizza, “naso” purissimo e talentuoso, maestro profumiere dal successo internazionale, che resta affascinato, fin da bambino, dalla mitica leggenda dell’imperatrice. Ritroviamo, così, nelle coinvolgenti pagine di Lauro, un bambino che senza avere ancora la consapevolezza del dono che possiede, già lo sperimenta, anzi per dirla con parole semplici, già esamina il mondo “a naso” prima ancora di rendersi conto di cosa ciò possa significare per il suo futuro di artista. Cerizza è figlio e nipote di profumieri e la storia della sua famiglia si riverbera in lui tramite l’eredità di conoscenza, di esperienza, di memorie olfattive, di cultura estetica e di amore per la natura. E’ sempre quel bambino avvolto da aromi, da effluvi e da olezzi che lo mettono in contatto con la realtà che lo circonda, a volere trovare, in essi, il senso delle cose e il significato profondo dell’esistenza umana.
La filosofia, allora, irrompe nel romanzo e la storia di una vita diventa così anche un saggio sapienzale. Dostoevskij cerca di trovare un senso al mondo intero attraverso la percezione della bellezza della natura. Proust, nella poderosa “recherche”, regala al senso dell’olfatto, unito al gusto, la capacità unica di “riportare indietro nel tempo”, un annullare le distanze temporali, attraverso emozioni e ricordi familiari.
La vita del giovane Cerizza si fa adulta e l’incontro con maestri indiscussi della profumeria mondiale occupa la seconda parte del romanzo biografico. Qui troviamo un uomo maturo, consapevole del proprio talento e cosciente dell’uso che ne vuole e ne può fare. Una professione artistica, universalmente riconosciuta e celebrata, ma anche una dimensione di vita, nella quale Cerizza esprime al meglio la sua interiorità: la ricerca dell’armonia e dell’equilibrio, in ogni sua creazione di successo. E si comprende bene questo spirito perché di tutti i sensi, così com’è ben rappresentato nel libro, l’odorato è quello più atavico, primitivo, non governabile. Se si è un “naso”, come Maurizio Cerizza, gli odori, i profumi, gli olezzi governano la vita quotidiana con tutto ciò che questo comporta. E quando il talento naturale diventa professione, può anche trasformarsi in curiosità intellettuale e, addirittura, in filosofia di vita.
Ecco un aspetto che mi ha molto intrigata e sul quale certamente farò degli approfondimenti. Le essenze hanno ciascuna delle caratteristiche specifiche, eppure unite insieme, in dosi variabili, danno vita a qualcosa altro: alla creazione, ad un’opera d’arte, ancorché evanescente rispetto ad un quadro, più vicina ad una sinfonia musicale.
La vita di un maestro profumiere diviene un’intensa vita di sperimentazione e di ricerca del dosaggio perfetto, come quella di un pittore con i colori, di uno scultore con la materia grezza, di un designer con una linea, o di un compositore con le note. E’ una continua prova, si intuisce in alcun passi, anche estenuante, nondimeno affascinante e imprevedibile.
L’ultima parte del libro è dedicata anche all’avventura creativa di un nuovo stylist, Mauro Lorenzi, il quale ha trasformato la passione per i profumi in un’impresa. “Last but not least” è proprio il caso di aggiungere. Il brand “Mauro Lorenzi Profumi” è una realtà oggi, dopo due anni dall’esordio, e va oltre la creazione di un nuovo profumo, inventa cultura, celebra la storia antica di Roma, riscopre il latino classico. Una ventata di new marketing, con i nomi in latino della collezione (Septimontium) e dei sette profumi (i sette colli): Aventinus, Caelius… L’incontro di Lorenzi con il maestro Cerizza rappresenta una delle chiavi di lettura di questo libro. L’idea è di lanciare uno stile che dia espressione, che sappia dare forma, che raccolga le varie istanze che determinano il momento in cui ognuno di noi vive. Un profumo che si trasforma e diventa un vero e proprio “Zeitgeist”. Da critico letterario, avrei voluto entrare più nel quotidiano dei “nasi” … sapere cosa “odorano” quando sono innamorati, come fanno a mangiare una pietanza non gradita al naso e come affrontano certe giornate “pungenti”.
Una parola conclusiva sull’autore
L’inesauribile e, per certi versi, stupefacente creatività di Raffaele Lauro non cessa mai di stupire e quasi sconvolge chi ne conosce l’intera opera narrativa, ispirata all’amore universale, alla libertà, alla fede religiosa, all’eros come dono divino, e alla bellezza in tutte le sue manifestazioni, interiori ed esteriori: dagli annali materni del Sud, come in Marguerite Yourcenar, all’indimenticabile poetica di Lucio Dalla; dal coraggio della danzatrice russa Violetta Elvin Prokhorova al famoso chef pruristellato, Alfonso Iaccarino, maestro indiscusso della cucina mediterranea; dall’arte profumiera del maestro Maurizio Cerizza ad una nuova dimensione della bellezza, da lui annunziata, che narrerà attraverso la filosofia estetica e la prassi di un famoso medico plastico, ricostruttivo ed estetico, come l’affascinante Fiorella Donati, anch’ella di origini sorrentine, come Lauro, ma operante a Milano e a Londra. L’autore appare già immerso nel nuovo impegno narrativo. Il diciassettesimo. Ci stupirà ancora, ne ho l’assoluta certezza.