Lasciami andare madre di Helga Schneider è uno dei libri che tutti dovrebbero leggere perlomeno una volta nella vita.
Andrebbe letto perchè è difficile commentarlo. Si può dire che è scritto meravigliosamente bene, ed è un fatto, ma le ragioni per le quali ciascuno di noi dovrebbe averne una copia vanno al di là dell’ottima tecnica narrativa.
La lettura ci restituisce quel pezzo di oscurità che in ognuno di noi cova. Tutti le persone sanno che non esistono uomini e donne esclusivamente buone o esclusivamente cattive, seppur poi queste categorie (bene e male) variano rispetto alle sensibilità morali di ciascuno. Eppure sapere che dal male, quello più inspiegabile, quello meno accettabile di tutti, si discende direttamente è durissima da accettare.
Avere una madre che ti abbandona a cinque anni per entrare nelle SS e diventare assistente di Mengele nel campo di concentramento di Auschiwtz è un destino crudele. Riuscire a cancellare le immagini della propria madre che inferisce torture disumane e bestiali è un processo di forza interiore che deve essere compiuto per non impazzire.
Scoprire che lei, la madre che ci ha generato, non si è mai pentita della scelta è oltre la capacità di comprendere …
La forza di Helga Schneider nel trovare dal passato la luce per andare avanti e MAI DIMENTICARE è la ragione per quale dobbiamo leggere l’opera tutta di questa scrittrice e interprete del nostro tempo.
Volevo ricordare anche la meraviglòiosa trasposisizone Teatrale di LASCIAMI ANDARE MADRE del 2006
Musikdrama di Lina Wertmüller e Helga Schneider
dal libro “Lasciami andare, madre” di Helga Schneider
con Roberto Herlitzka, Milena Vukotic
impianto scenico e costumi Enrico Job
musiche Italo Greco, Lucio Gregoretti
luci Jurai Saleri
regia Lina Wertmüller