Il libro è uscito nel 2007, edizioni E/O, ma è arrivato a mie mani solo pochi giorni fa. Non conoscevo l’autrice, ma la copertina ( ah la potenza del primo impatto con un libro … ) mi è piaciuta e ho iniziato a leggerlo.
Delizioso e delicato, mi ha conquistato ad ogni pagina. Non è un libro d’impatto, di quelli che racconntano storie pazzesche che ipnotizzano, ma che in fondo emanano un’eco di poco verosomiglianza.
Amiche per la pelle è una delle mille storie di integrazione che ogni giorno attraversano silenziose il nostro paese. Mentre ci interroghiamo se dare la cittadinanza a “cittadini” nati in Italia e più italiani di molti altri, in ogni casa ci sono famiglie che semplicemente vivono. Di che colore siano, alla fine poco importa.
Nel condominio triestino al centro del libro, si muovono vecchi italiani brontoloni, famiglie indiane e cinesi, sopravissuti della già dimenticata guerra dei Balcani degli anni ’90, albanesi della prima ondata migratoria…insomma un’umanità varia che prova ad andare avanti. E che sopratutto ci riesce.
Leggetelo perchè questo libro mette di buon umore e ricorda a tutti che essendo umani, insieme agli altri umani, stiamo bene …indipendentemente dal colore della pelle e dall’accidentale provenienza geografica natia.