Siamo come ci guardano.
Ecco, questa frase mi è entrata in testa e non ne vuole uscire. Siamo come ci guardano, siamo come ci guardano, siamo come ci guardano.
L’ho trovata al centro del libro e mi ha preso l’anima. Sì, vero. Tutti noi siamo come ci vogliono, ci adeguiamo agli sguardi altrui, al volere altrui, alla società nella quale viviamo. La nostra sostanza, quello che c’è oltre l’involucro resta fuori da quello sguardo. Chi ci vede da fuori, ci classifica e ci incasella. Et voilà … noi siamo quello. Così capita ad una giovane vedova e ad una ragazzina romena che si trova a Nisida, nel carcere minorile.
La trama la troverete dappertutto e non mi ci soffermo troppo. Il libro presenta diversi cerchi narrativi che si intrecciano. Talvolta in maniera magistrale e ritrova la Parrella che più mi piace. In alcuni punti, però, ho sentito una scollatura tra alcuni punti. Mi sono persa tra il dolore della vedovanza e la storia della ragazzina. Non so, come se ad un certo punto, fosse stato difficile mettere tutto insieme. Mi dispiace per questa mia percezione e può darsi anche che sia dovuta ad un momento mio personale non adatto a leggere il libro. Mi sono resa conto che postpandemia ho bisogno più di leggerezza che di profondità. E questo libro in diversi passaggi è profondissimo. Ma … ecco c’è un ma che mi blocca … non posso definirlo il libro migliore dell’autrice. Avrei voluto qualcosa in più e forse un pizzico meno di manierismo. A tratti, nonostante si legga in pochisismo tempo, ho trovato delle pagine più lente, perse in descrizioni forse troppo intelletuali. Si può essere pienamente intellettuali anche con parole semplici, dirette e chiare, senza superare il varco che porta all’intellettualismo. La Parrella sa esserelo magnificamente bene e mi piace tantissimo. L’eleganza e l’intelligenza delle risposte date nella trasmissione per la finale dl Premio Strega lo dimostrano.
La attendo ancora e per tanti anni ancora in libreria. Leggerla è comunque un esercizio e un massaggio che fa bene e che aiuta a guardare con occhi diversi il mondo che ci circonda.