Un po’ teatro … molto film francese … un po’ serio … molto politically correct … un po’ intimista … molto attento allo spettatore.
E tanti altre descrizioni potrebbero accompagnare il film “Cena tra amici” e tutte sarebbero un po’ troppo o un po’ troppo poco. Come se questo film si fosse avvicinato al segno, senza però centrarlo direttamente.
A me è piaciuta Babu, forse l’attrice migliore nella commedia e senz’altro lo spaccato di vita più interessante di quelli rappresentati, così vicina ad una casalinga, madre, insegnante, moglie, amante disperata ( e non sempre in quest’ordine) che ogni donna ci si può ritrovare.
Gli altri attori, invece, rappresentavano ognuno un carattere ben definito e non c’era una sintesi nella quale si incontrano, e anche qui ogni uomo troverà quello a sè più affine.
Mentre sulla scena si muovevano, quasi esclusivamente nella stessa stanza, a turno i protagonisti, pensavo che il tempo delle ideologie è finito ( la lite per il nome è nucleo centrale del film ) e si tira un sospiro di sollievo … ma subito dopo appare chiaro che non siamo ancora approdati nel tempo prossimo e restiamo in balia di un’idea che verrà, senza sapere bene cosa sia.
E cosa rimane?
Forse l’amore. In tutte le sfaccettature nel quale può presentarsi…forse anche nell’omaggio finale di un figlio alla propria madre che, però, più che regalo appare come un ultimo, disperato tentativo di avere “l’ultima parola”…
Consigliato a chi ama le commedie cervellotiche con l’aria radical chic … e a chi le odia. Ognuno troverà pane per i propri denti.