Sì, Ozpetek è sempre lui. Siamo d’accordo!
Eppure al film manca qualcosa!
La scoperta di sé del “Il bagno turco” non c’è.
La drammaticità del segreto svelato di “Le fati ignoranti” non è presente.
La ricerca appassionata dell’altro di “La finestra di fronte” è solo accennata.
La coralità solare in una cornice incantata di “Mine vaganti” lievemente sfiorata nella bellezza dei teatranti.
E allora, proprio manca qualcosa.
Forse nella sceneggiatura ci sono dei vuoti … il ragazzo dell’autobus chi è? E chi fine fa dopo aver salvato Pietro Ponte? I teatranti non potevan uscire dalla casa? Ma il perchè non è detto.
E perchè la discesa negli inferi di Pietro con il suo amico travestito in una non meglio specificata “casa della badessa” per ritrovare un’attrice perduta? Non è un sogno, non è una fantasia, non è utile al racconto.
Insomma Ferzan Ozpetek ha fatto di più e meglio!
Ma comunque e nonostante tutto … gli attori – bravissimi, tutti; l’idea di fondo – seppure non compiuta; i costumi e gli accenni ai rapporti complessi d’amore fanno sì che questo film meriti di essere visto.
Resta il rimpiano per qualcosa di magico che poteva essere.